Un bel documentario de la Repubblica fa un bel approfondimento dello skate italiano, mostrando bene i suoi differenti aspetti ed intervistando alcune delle sue voci più rappresentative degli ultimi decenni.
Le olimpiadi non cambieranno lo skate per fortuna, ma speriamo soprattutto che portino un cambiamento reale nella mentalità di comuni ed amministratori politici.
In molti comuni anche del nostro territorio chiedere ed ottenere uno skatepark resta per tanti giovani una vera e propria impresa e non è raro che passino anche decenni prima di vederne realizzato uno. Da anni aderiamo con tutta la comunità degli skaters della zona al progetto Skateboarding Martesana e vi assicuriamo quanto sia complicato dialogare con le amministrazioni.
Noi nel nostro piccolo abbiamo sempre mantenuto un dialogo aperto con le varie amministrazioni del nostro Comune di Carugate ma c'è da dire che a parte il primo assessorato allo sport che ha creduto realmente nel progetto (in un particolare contesto storico in cui gli skatepark erano fatti ancora in legno e quindi duravano il tempo di qualche stagione...), nell'ultimo decennio ci siamo sempre trovati ad accontentarci delle briciole per provare a far sì che ci fosse un impianto basilare e duraturo, ed allo stesso tempo utile per gli appassionati.
Un impianto che negli anni è sempre stato pubblico, senza cancelli, a differenza ormai della maggior parte degli impianti sportivi in città.
La frase che risuona da anni è sempre la stessa, lo skate non è la priorità. (...ma lo diventa però sempre poco prima delle elezioni)
E' vero, non lo è, lo skate non è la priorità di un comune.
Però i giovani ed i cittadini del nostro e di ogni comune lo sono.
Allora se non fate skatepark costruite almeno campi da basket all'aperto, costruite nuovi centri d'aggragazione moderni, fate piste da hockey, piste per le mountain bike, valorizzate i parchi, fate campi da pallavolo all'aperto, mettete altre attrezzature per il workfit...
Però fate qualcosa.